Lungo
il fiume Nilo si sviluppò gia nel IV millennio a.C. una delle più grandi
civiltà urbane della storia, quella egizia, e sulle coste del Mediterraneo
sorsero, tra il II ed I millennio a.C. città fenice, tra cui Cartagine, greche
e romane. La popolazione dell’interno continuarono però la loro vita nomade e
seminomade ed anche quando i Romani sotto misero la regione (II-I secolo a.C.),
la civiltà latina si diffuse soprattutto nella città e nelle campagne
circostanti, senza penetrare tra le popolazioni seminomade. Tra il I ed il IV
secolo d.C. il cristianesimo divenne la religione principale in tutta la
regione, e l’Egitto fu uno dei primi centri del monachesimo cristiano. Nei
secoli delle invasioni germaniche l’Africa settentrionale passò, prima sotto
i Vandali, poi venne conquistata dall’Impero Bizantino (Romano d’Oriente),
ma il fenomeno deciso nella storia della regione fu l’arrivo degli Arabi,
convertiti alla religione musulmana dalla predicazione di Maometto. Gli Arabi
conquistarono tutta l’Africa settentrionale in meno di un secolo (VII secolo
d.C.) e le popolazioni locali si convertirono in maggioranza alla religione
musulmana, anche se gli Arabi tolleravano la presenza di comunità cristiana ed
ebraica; ancora oggi numerose in questa regione (cristiani copti). Non fu solo
la religione, ma anche la cultura musulmana a diffondersi tra le popolazioni
della regioni, molte delle quali si arabizzarono completamente, tanto che oggi
questa regione è designata come Africa araba. I secoli di domino arabo furono
inizialmente un periodo di grande sviluppo economico e culturale, a cui seguì
una lenta decadenza, soprattutto nel periodo che in Europa viene Basso Medio
Evo. Si formarono stati indipendenti (tra cui il Califfato tra l’XI ed il XII
secolo, e in Egitto il regno degli Almoravidi tra gli attuali Marocco e
Mauritania) e nel XVI secolo gran parte della regione finì per passare sotto il
dominio dei Turchi Ottomani. Nell’Ottocento gli europei cominciarono la
conquista dell’Africa settentrionale: i Francesi occuparono l’Algeria, la
Tunisia, la Mauritania ed una parte del Marocco, gli Inglesi l’Egitto ed il
Sudan, gli Italiani la Libia: gli Spagnoli gia controllavano il Rio de Oro
(Sahara occidentale). L’occupazione coloniale provocò la resistenza delle
popolazioni locali e ci furono numerose rivolte: la resistenza di Abd el-Kader
in Algeria impegnò i francesi per 15 anni (1832-1845), quella libica fu
soffocata nel sangue dell’esercito italiano in 10 anni, in Sudan il dominio
creato dal Modhi costrinse gli inglesi a rinunciare ai loro progetti di
espansione per un lungo periodo (1881-1898). L’Inghilterra proclamò
indipendenza nell’Egitto nel 1922 e dopo la seconda guerra mondiale anche gli
stati della regione ottennero l’indipendenza. In Algeria, però il processo
di decolonizzazione fu particolarmente difficile, per l’opposizione dei coloni
francesi, che erano circa un milione. Al termine di una guerra di otto anni, gli
Algerini ottennero l’indipendenza de i coloni che avevano appoggiato la feroce
depressione della rivolta, lasciarono in massa il paese.
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