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Ai margini la foresta equatoriale diventa sempre meno fitta lasciando posto alla savana e, allontanandosi ancora dall'equatore, la savana lascia il posto alla steppa. Nonostante siano presenti, questi ambienti naturali sono stati modificati dal pascolo e dalle coltivazioni introdotte dall'uomo. Inoltre la caccia ha provocato l'estinzioni di varie specie di animali come il leone del capo (estinto nel 1865) o la quagga (zebra della steppa estinta dal 1878). La vegetazione mediterranea è quasi completamente distrutta lasciando posto alle coltivazioni, ed alcuni animali dell'Africa settentrionale, come il leone berbero, sono ormai estinti. Lo stesso problema si è verificato nelle piccole isole, infatti uno dei primi animali estinti che ricordiamo ancora è il dodo: un grande uccello, dell'isola Mauritius, incapace di volare sterminato nel XVII secolo dai marinai europei e dagli animali domestici da essi introdotti. Poiché in Africa la densità di popolazione è rimasta per secoli bassa, ci sono ancora oggi alcuni posti in evi gli ambienti naturali sono abbastanza conservati: qui vivono i grandi mammiferi come l'elefante, il rinoceronte, la giraffa, la zebra, il leone ed il ghepardo. per proteggere il loro patrimonio naturale, alcuni stati dell'Africa nera hanno creato dei vasti parchi nazionali: parchi del Kenya, della Tanzania, della Namibia e del Biotswana. Oltre a questi ambienti naturali ci sono delle zone dove acque ed erbe, animali ed uomini spariscono nella totale aridità dei deserti.
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