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L'edificio, era luogo di insediamenti molto antichi e abitato anche
dagli etruschi. Edificato su un cuneo tufaceo non molto alto, ma dalle
pareti ripide, Bibbona era nel Medioevo uno dei castelli più forti
della Maremma Pisana, ora conserva una chiesa romanica del XII sec.
Ha svolto in passato una importante funzione civica: per vari secoli
esso ha costituito infatti la sede dell'autorità giuridica, assolvendo
alla funzione di residenza dell'autorità civile e giudiziaria, prima,
di sede comunale poi.
Non si conosce, all'attuale stato delle indagini, l'anno preciso della
sua fondazione, che sembra tuttavia da ricondursi all'età medioevale;
documentato invece la fitta sequenza degli interventi di
"restauro" alla struttura architettonica, che dal XVII sec. si
succedono fino al Novecento, producendo alterazioni nell'assetto
originario della costruzione e nel tessuto urbano circostante: così, ad
esempio, nell'anno 1785 venne demolita la Porta al Sole di ingresso a
castello, che era ubicata all'angolo sinistro del palazzo, mentre agli
inizi del XX sec. venne rifatta la facciata, cui fu aggiunto, in
corrispondenza del primo piano, un balcone. La lastra, di semplice forma
rettangolare, reca incisa una lunga iscrizione a lettere capitali, che
fornisce un prospetto comparato dei rapporti intercorrenti tra le
antiche forme di misurazione ed il sistema decimale.
MISURA
ANTICA
Con
la convenzione internazionale del metro, ratificata il 20 Maggio del
1785, il sistema metrico decimale divenne internazionale. In realtà la
quasi totalità dei paesi latini, germanici, scandinavi l'avevano già
adottata (Giorgi 1951).
L 'Italia, per esempio, si era ufficialmente uniformata a nuovi criteri
di misurazione nel 1861.
Era facile tuttavia immaginare quanto complesso debba essere stato
favorire il collettivo adeguamento ai nuovi criteri di calcolo, giunti a
scalzare le tradizionali forme di misurazione in uso in ambito locale:
ecco giustificato dunque la presenza di questa e delle molte altre
lastre esplicative che nella seconda metà dell'Ottocento furono apposte
(con palesi intenzionalità didattiche) sui muri delle antiche sedi
comunali d'Italia.
La lastra a profilo mistico, è perimetrata da una cornice lievemente
aggettante. Sopra di essa è situato lo stemma Medici, con sei bisanti
nel campo; lo scudo è a cartoccio e reca in basso un mascherone
antropomorfo.
Per il suo valore storico documentario lo stemma è stato menzionato
dalla Zuccagni Orlandi (1832), il quale ricordo che "Alla casa del
comune, posto in basso, è apposta un'iscrizione la quale ricorda che
Cosimo II molto contribuì nel 1615 al restauro dei principali edifizi".
La lastra, si tratta di una variante semplificata e meno qualitativa
dell'analoga lastra situata sulla facciata laterale del Palazzo Pretorio
di Campiglia (Landolfi, in Landolfi- Lombardi 1990): assenti infatti gli
inserti fitamorfi lì ubicati lungo i profili laterali; da rilevare
inoltre la presenza di talune inesattezze di carattere ortografico
all'interno della scritta, nella quale la radice del sostantivo "matteus",
qui declinato nella forma genitiva, risulta impropriamente riportata.
Sopra la lastra, avente la sinuosa forma di un cartiglio, come una
scritta a lettere capitali. Su di essa è collocato uno stemma: lo scudo
è a testa di cavallo; il corpo è interzato e reca sulla banda alcuni
gigli, di cui i centrali ben visibili, mentre risultano appena accennati
quelli dislocati lungo i due lati maggiori.
Una ulteriore versione dello stemma risulta ubicata sulla facciata
laterale del Palazzo Pretorio di Campiglia Marittima: le uniche
differenze sono costituite dal diverso formato dello scudo, che lì
risulta essere del tipo sagomato, e dalla presenza nell'altro esemplare
di tracce palicrome, del tutto assente nello stemma di Bibbona.
La lastra rettangolare è perimetrata in basso e in alto da due cornici
lievemente aggettanti. Lungo il suo bordo inferiore invece ha
un'iscrizione, mentre in corrispondenza del lato superiore è situata
una dentellatura. Nello specchio fiori e foglie circondano una stemma
con scudo a agiva; sul campo un monte esaportito sostiene una lastra che
funge da base ad una quercia. Un'analoga lastra, contenente il medesimo
stemma accompagnato dalla solita iscrizione, risulta situata sulla
facciata laterale del Palazzo Pretorio di Campiglia, leggere variazioni
si notano soltanto in relazione al trattamento degli inserti fitamorfi,
nonché all'oggetto meno accentuato della cornice superiore.
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