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Pancreas |
Il pancreas è una grossa ghiandola di colore grigio roseo e di forma irregolare, paragonabile a un martello appiattito, situata nella parte superiore della cavità addominale, sul davanti della colonna vertebrale lombare e dietro lo stomaco. Esso ha una struttura che ricorda da vicino quella delle ghiandole salivari, tanto da essere chiamato la ghiandola salivare dell’addome. Il pancreas è costituito da un’estremità destra rigonfia chiamata testa, dal corpo e da un’estremità sinistra assottigliata chiamata coda. Le
cellule dei tubi terminali e delle dilatazioni degli stessi forniscono gli
elementi della secrezione e costituiscono i così detti lobuli. Ai tubi
terminali seguono i tubi collettori che confluiscono nei due condotti
escretori. Tra i lobuli, qua e là, si notano isolati ammassi epiteliali
che sono le isole di Langerhans. Il
pancreas ha una forma a grappolo, e i suoi acini sono forniti di sottili
canali dentro i quali versano il prodotto della loro attività che è
appunto il succo pancreatico.
Tali canalini confluiscono in condotti di calibro sempre maggiore fino ad
arrivare alla formazione del dotto pancreatico principale che si estende dall’estremità
sinistra all’estremità destra del pancreas, percorrendone l’asse.
Questo condotto, insieme ad un altro detto accessorio,
esce alfine dalla testa del pancreas, si avvicina al coledoco e con esso
penetra nel duodeno sboccando nell’ampolla
di vater. La secrezione è un atto che si determina per il contatto
della mucosa duodenale con l’acido cloridrico gastrico, attraverso
l’azione intermediaria della secretina,
una sostanza di natura ormonale che eccita la secrezione del pancreas dopo
aver attivato quella gastrica. Il succo pancreatico ha l’azione più
energica di ogni altra nel processo digestivo e agisce su tutti i princìpi
alimentari. Contiene tre importanti enzimi: la tripsina, la
steapsina, l’amilopsina. La tripsina completa la
trasformazione delle sostanze proteiche già iniziata nello stomaco dalla
pepsina; la steapsina attacca con maggiore energia i grassi già preparati
dall’azione della lipasi nello stomaco e della bile nel duodeno; l’amilopsina
completa la scissione degli amidi cominciata dalla ptialina nella bocca. La
tripsina è presente nel pancreas sotto forma di prezimogeno,
inattivo, che viene attivato dalla enterochinasi,
un fattore elaborato dalla mucosa duodenale. Se la tripsina fosse già
attiva all’interno del pancreas, inizierebbe la sua azione digestiva a
danno del pancreas medesimo, che andrebbe incontro ad auto digestione (autolisi).
Tra gli enzimi che demoliscono i grassi alimentari nello stomaco, nel
duodeno e nell’intestino, la steapsina ha l’azione più forte. E ciò
avviene anche perché nel duodeno l’acidità del chimo è neutralizzata
a opera di sostanze alcaline (bile a succo pancreatico). Infatti solo in
ambiente alcalino può avvenire la scissione dei grassi in acidi grassi e
glicerina. Nella
costituzione del pancreas però entrano altri alimenti ghiandolari che,
sforniti di dotti escretori versano il loro prodotto direttamente nel
sangue. Sono piccoli ammassi di cellule disseminati nella compagine del
tessuto ghiandolare acinoso. Si chiamano isole
di Langerhans e nel loro complesso formano una ghiandola a secrezione
interna la quale produce un ormone detto insulina,
che regola il ricambio degli zuccheri, favorendo l’accumulo di glicogeno
nel fegato e nei muscoli e la combustione del glicogeno a livello delle
cellule. Il
pancreas è una ghiandola ha doppia funzione: una secrezione esterna,
il succo pancreatico, prodotta dagli acini e versata nel duodeno; una secrezione
interna, l’insulina,
prodotta dalle così dette isole di Lngerhans e versata nel sangue.
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