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Sud America | Argentina | Bolivia | Brasile | Cile | Colombia | Ecuador | Paraguay | Venezuela |
TERRITORIO Il
Venezuela fisico si divide in tre regioni: una montuosa, una pianeggiante
e un esteso penepiano. La zona montuosa si estende a ovest e a nord-ovest,
la pianura alluvionale dei Ilanos al centro e il penepiano a sud-est. A
occidente del paese si trovano due importanti catene montuose: la Sierra
de Parija e la Cordigliera de Merida che comprende il Pico Bolivar (la
vetta più elevata del paese, 5.007m.). Le due catene sono divise da una
depressione in cui si trova il lago Maracaibo. La maggior parte dei fiumi
sono affluenti dell’Orinoco. I maggiori sono il Rio Negro, il Meta e
l’Apure.
CLIMA Il
paese è caratterizzato da un clima equatoriale le temperature sono
piuttosto elevate costantemente, al contrario delle precipitazioni che
variano da tropicali (1000 mm annui) a equatoriali (2.500 mm annui) a
costiero (tra 250 e 1000 mm annui). Il territorio del Venezuela presenta
una vegetazione molto varia: a sud una foresta fluviale e a nord la
savana.
POPOLAZIONE La
popolazione che è circa 21.004.773 abitanti e ha una densità media di 23
abitanti per Km è formata da molti gruppi etnici (meticci 67%, bianchi
tra cui spagnoli, portoghesi e italiani 21%, negri 10% e indiani 2%), la
cui lingua ufficiale è lo spagnolo e la religione praticata al 96% è la
cattolica. Sono
obbligatori 8 anni di scuola e il 92% degli abitanti è alfabetizzato. La
vita media è di 70 anni per l’uomo e 76 per la donna. Ha un tasso di
crescita del 2,1% visto che i nati sono 25 su 1000 persone e i morti 5 su
1000 persone.
STORIA E POLITICA Prima
del colonialismo europeo il Venezuela era popolato da indigeni dediti
all’agricoltura e alla pesca. Il primo europeo che visitò il paese fu
Cristoforo Colombo nel 1498 e da questo momento la nazione fu sottomessa,
finché nel 1810 Francisco Miranda e Simon Bolivar, unendo le loro forze,
liberarono il Venezuela dalle truppe spagnole. La storia del Venezuela
indipendente fu all’inizio caratterizzata da violenti scontri tra
liberali e conservatori. Gli anni ottanta sono stati caratterizzati da una
grande crisi che è arrivata fino agli inizi degli anni ’90, che a loro
volta sono stati caratterizzati da uno sviluppo economico.
ECONOMIA L’economia
del paese si basa essenzialmente sullo sfruttamento dei grandi giacimenti
petroliferi. Il
settore agricolo occupa circa il 14% della forza lavoro. Si coltiva mais,
riso, patate, manioca e banane. Tra le piantagioni prevale il caffè, la
canna da zucchero e il cacao. Nella zona costiera-andina si trovano anche
le piantagioni di tabacco, mentre nelle aree meno piovose della costa è
diffuso il cotone. Rilevanti anche le colture di alberi da frutta. Si
allevano soprattutto bovini. Ingenti sono le risorse forestali, anche se
l’industria del legname è ancora poco sviluppata. Buono è il prodotto
della pesca (tonni, gamberi e sardine) e delle colture perlifere. Sono
comunque le risorse del sottosuolo la più grande risorsa del paese,
essendo presenti ingenti giacimenti di petrolio e di gas naturali, sono
presenti anche minerali ferrosi, e altri minerali quali bauxite, diamanti,
oro, argento, platino, carbone, stagno, rame e titanio. Il settore
industriale è poco sviluppato, se si escludono le raffinerie di petrolio
e gli impianti chimici, si hanno solo industrie tessili, zuccherifici,
cementifici, vetrerie e il settore meccanico è limitato al montaggio di
autoveicoli. La
rete ferroviaria è poco sviluppata, i trasporti poggiano sulla rete
stradale; discreta importanza ha la navigazione fluviale lungo l’Orinoco.
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