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Il Paraguay è una repubblica appartenente all’America meridionale. Confina a nord con la Bolivia, a sud e a sud-ovest con l’Argentina e ad est con il Brasile. Ha una superficie territoriale di 406.572 km².

   

 

TERRITORIO

Il paese è diviso in due regioni dal fiume Paraguay: il Chaco (o Paraguay occidentale) si trova all’interno di una pianura alluvionale coperta da grandi distese erbose, paludi e rade foreste che si estendono all’interno della Bolivia dell’Argentina e del Brasile. L’altra parte del Paraguay, quella orientale, è formata dalla parte meridionale dell’altopiano brasiliano del Paranà, le cui terre situate tra i 305 e i 610 m, costituiscono lo spartiacque di numerosi affluenti dei fiumi Paraguay e Paranà che con il Pilcomayo sono i principali corsi d’acqua del paese. Nell’entroterra si trovano alcuni laghi di modeste dimensioni e diverse spettacolari cascate al confine del Brasile. Il lago più importante è l’Ypoa e la cascata più importante è quella di Sete Quedas.

 

CLIMA

Il clima della nazione è di tipo sub tropicale. In alcune zone la temperatura varia dai 17 °C ai 27 °C, mentre in altre zone la temperatura arriva addirittura a raggiungere i 38 °C. Le precipitazioni in alcune zone del nord sono di circa 900 mm annue, mentre scendendo verso le regioni della foresta orientale, e nella capitale Asunciòn variano dai 1050 mm fino ad arrivare ai 1500 mm. Il tutto è caratterizzato da estati piovose ed inverni secchi. La zona del Paraguay in cui si presenta la maggiore vegetazione è la regione orientale, che a causa delle grandi piogge è ricoperta da foreste pluviali. Qui si ha una grande varietà di piante tropicali; felci, palme e fiori esotici. Nel Chaco la vegetazione è più rada, l’unica pianta da rilevare è il quebracho rosso, l’albero da cui si estrae il tannino, mentre le pianure sono ricoperte da graminacei, alberi radi, e da canneti tropicali.

Gli animali caratteristici della zona sono l’armadillo, il giaguaro, il formichiere, il tapiro, il cervo, il cinghiale, il coccodrillo, diverse specie di serpenti e il capibara (grosso roditore). In questa zona troviamo anche degli uccelli dotati di uno splendido piumaggio, come il tucano, l’ibis, l’airone, varie specie di pappagalli e grossi uccelli come il nandù, una specie di struzzo americano.

 

POPOLAZIONE

La popolazione è distribuita in modo irregolare. Si concentra prevalentemente sulla regione orientale lasciando disabitata una buona parte della grande regione del Chaco. La popolazione ammonta ad oltre 4 milioni di abitanti e ha una densità di circa 10 unità per km2. Dal punto di vista etnico, per il 90% sono Meticci, discendenti da una mescolanza tra spagnoli e indios guaranì (Indiani d’America). Oltre alla minoranza degli indios guaranì sono presenti piccoli gruppi di bianchi e nella foresta più densa vivono gruppi d’indigeni, nel Chaco sono presenti i mennoniti, setta religiosa d’origine tedesca. Nel Paraguay si parlano due lingue: lo spagnolo che è la lingua ufficiale, e il guaranì che è parlato dal 90% della popolazione. La religione ufficiale è quella Cattolica, che è diffusa per il 95% della popolazione. Sono presenti anche gruppi di protestanti, tra cui i Menneoniti, che sono i più numerosi.

 

STORIA

Gli indigeni del Paraguay appartenevano a diverse tribù di indios, chiamate guaranì. Nel 1524, il periodo in cui Aleixo Garcìa, esploratore Portoghese, visitò  per la prima volta il Paraguay, i Guaranì erano molto numerosi. Tra il 1526 e il 1530 il navigatore italiano Sebastiano Caboto si addentrò nel territorio paraguaiano risalendo i fiumi Paranà e Paraguay. Nel 1537 gli spagnoli sottomisero i guaranì locali creando la provincia del Paraguay. Il territorio fu governato congiuntamente a quello dell’odierna Argentina fino al 1620, quando entrambi diventarono distaccamenti separati del vicereame del Perù. Fin dal 1610, i Gesuiti iniziarono a fondare le cosiddette Reducciones, comunità di indios convertiti. Nel 1750 Ferdinando VI di Spagna, in conformità al trattato di Madrid, cedette al Portogallo una parte del territorio del Paraguay in cui erano incluse sette Reducciones; i gesuiti quindi incitarono gli indigeni alla rivolta, nel 1767 furono espulsi dal Paraguay e da tutta l’America spagnola.

Nel 1810 l’Argentina proclamò la sua indipendenza dalla Spagna. Il Paraguay il 14 maggio 1811 proclamò a sua volta la propria indipendenza. Nel 1813 il paese si diede un ordinamento repubblicano, ma l’anno successivo José Gaspar Rodriguez Francia s’impadronì del potere. Nel 1844 gli successe Carlos Antonio Lòpez, suo nipote che riaprì le frontiere mettendo fine al lungo isolamento del paese. Alla morte di Lòpez, nel 1862, gli succedette il figlio, Francisco Solano Lòpez. Costui, nel 1865 condusse il Paraguay in un conflitto contro Argentina, Brasile e Uruguay. La guerra del Paraguay, che ebbe termine nel 1870 con la morte di Lòpez, rappresentò per il paese una catastrofe di proporzioni spaventose. Per di più la sconfitta comportò la cessione di diversi territori al Brasile e all’Argentina. Dal 1870 al 1912, nessun presidente riuscì a portare avanti la nazione a causa dell’instabilità dovuta alla continua interferenza dei militari. Negli anni ’10 e ’20, il paese godette di un periodo di prosperità, rimanendo neutrale durante la prima guerra mondiale. I continui incidenti tra Paraguay e Bolivia lungo il confine Chaco, degenerarono nel 1929 con l’invasione Boliviana del territorio, dando inizio alla guerra del Chaco. Il conflitto terminò nel 1935, con la vittoria del Paraguay, che nel 1938, ottenne i tre quarti del territorio contestato.

Nel 1936, Rafael Franco, leader del partito della riforma, depose Ayala e avviò una serie di importanti riforme economiche, sociali e istituzionali, tra cui la ridistribuzione delle terre e la creazione di un ministero del lavoro, verso la tutela dei lavoratori. Nel 1940 il generale Higinio Morinigo, si proclamò presidente. La sua dittatura, profondamente autoritaria e repressiva, terminò nel 1948 grazie alle tensioni sociali e agli sforzi congiunti dei partiti liberali e riformisti. Nel frattempo, nel 1945, il Paraguay dichiarò guerra alla Germania e al Giappone, schierandosi con gli alleati diventando membro delle Nazioni Unite. Nel 1949 seguì un nuovo colpo di stato che portò al potere politico Federico Chavez. Il governo Chavez nel 1954 fu rovesciato da una giunta militare capeggiata dal Generale Alfredo Stroessner, che governò fino al 1983. La politica di Stroessner bloccò ogni sviluppo economico lasciando il Paese in estrema povertà. Nel 1989 Stroessner fu estromesso da un nuovo golpe militare organizzato dal generale Rodriguez. Nel Gennaio del 1995 entrò in vigore il Mercosur – mercato comune del cono Sud- cui aderisce Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.

 

 

ECONOMIA

L’economia del Paraguay è basata principalmente sull’agricoltura. Il settore maggiormente sviluppato è l’allevamento del bestiame, in prevalenza bovini, suini ovini e cavalli, i principali raccolti sono offerti da cotone, tabacco, canna da zucchero, manioca, mais, frumento, soia, fagioli secchi, banane, agrumi caffè. Lo sfruttamento delle risorse forestali riveste un ruolo di primo piano nell’economia del Paese. Le risorse del sottosuolo sono molte scarse, si estrae in quantità limitate manganese, rame, ferro e sale. Sono molto sviluppate le industrie alimentari, chimiche, tessili, del legno, del cemento e della carta. I fiumi del Paraguay costituiscono una straordinaria ricchezza energetica.

 

POLITICA         

Le istituzioni politiche sono state a lungo dominate dalle forze armate; dal 1954 al 1989, in particolare, il potere era concentrato nelle mani del dittatore Alfredo Stroessner. Con le elezioni del 1989 il paese sembra essersi avviato verso un regime più democratico. In base alla costituzione del1967, emendata nel 1992, il presidente eletto a suffragio universale è anche capo del governo, composto da membri da lui nominati. Il parlamento è formato da un senato e da una Camera dei deputati, che sono eletti con il sistema maggioritario e, unitamente al presidente, sono rinnovati ogni cinque anni. Il sistema giudiziario è formato dalla Corte suprema, massimo organo, e si compone inoltre di corti d’appello e di tribunali di prima istanza.