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TERRITORIO CLIMA
Il
paese ben che attraversato dall’equatore presenta una grande varietà di
climi. Sulla costa le temperature sono stabili intorno ai 20º C, mentre,
man mano che ci si sposta all’interno la temperatura varia dai 7 gradi
ai 21 °C, a seconda; nella sierra raggiungono addirittura i
37,8 °C. Nella regione orientale le precipitazioni raggiungono
2.030 mm, e si ha una temperatura di 12,8 °C. Lungo
la regione costiera sui rilievi inferiori hai 2000 m. si trovano ampie
distese forestali, mentre sui rilievi superiori hai 3000m. la vegetazione
si alterna tra steppa arbustiva e steppa erbacea. Nella
regione orientale, e’ presente una fitta e ricca foresta pluviale. Nella
fauna troviamo mammiferi di grossa taglia come :orsi, giaguari e linci;
mentre fra quelli di taglia minore troviamo: donnole, lontre, e moffette.
Nelle zone costiere troviamo diversi tipi di rettili: serpenti, lucertole
e coccodrilli. Nelle meravigliose isole Galapagos sono presenti numerose
specie endemiche di uccelli e rettili. POPOLAZIONE L’Ecuador
è composto da 21 province ,ed e’ suddivisa in cantoni, e comuni urbani
e rurali. La popolazione e situata per il 54% nelle aree urbane e ammonta
a circa 10.460.000 abitanti, con una densità di 39 unita per km2. La città
più popolata e Guayaquil, un importante centro commerciale dove ha sede
il porto principale del paese. Altre città degne di rilievo sono Cuenca e
Machala. Il 40% della popolazione e costituito da indios quechua e da
meticci, discendenti dalle antiche unioni tra popolazioni locali e gli
europei. Il 10% della popolazione e formato da spagnoli e africani. A
causa della varietà etnica, il paese presenta molte differenze culturali.
La lingua ufficiale e lo spagnolo, che viene parlato soprattutto nel
settore andino, e il queqhua, l’antica lingua degli Incas. La
religione predominante e il Cattolicesimo praticato da circa il 90% della
popolazione; sono presenti anche gruppi di protestanti anche gruppi di
protestanti e, nella regione orientale, persistono i culti tribali. STORIA
L’Ecuador,
originariamente popolato dai Quito, nell’800’ fu invaso dagli Scyri o
Caras e inseguito dagli Incas nel ( XV secolo ). Alla morte del capo Incas
Huayna Càpac, scoppiò una guerra dinastica che favorì la conquista
spagnola del XVI secolo. Alla fine del XVIII secolo una serie di
ribellioni causarono la proclamazione d’indipendenza del 9 ottobre 1820
divenuta poi effettiva nel 1822. L’Ecuador, associatosi alla repubblica
della grande Colombia, se ne distaccò nel 1830, dichiarandosi repubblica
indipendente ed eleggendo alla presidenza Juan Josè Flores. La vita della
nazione fu segnata fin dall’inizio da una serie di lotte civili, di
disordini di natura economico – sociale, di colpi di stato, di dittature
e di tensioni per i confini col Perù e con la Colombia : tutti problemi
che, non risolti dai presidenti che si sono avvicendati, fanno di questo
stato uno dei più instabili dell’America latina. ECONOMIA
L’Ecuador
è un paese ancora prevalentemente agricolo e poco sviluppato. La maggior
parte della popolazione, che per il 33% è occupata nelle attività
primarie, vive nella zona andina dove sussiste il latifondo largamente
parassitario. L’Ecuador un prodotto pro capite basso; poco più di 1040
dollari annui, però sono significative sia la presenza di risorse
energetiche, non straordinarie ma sufficienti a dare un certo peso al
paese come esportatore di petrolio, sia la forte espansione del settore
manifatturiero, che si accresce al ritmo annuo di oltre il 7%, sceso al
4,4% nel 1981, e allo 0,5% nel 1983; in quanto al tasso d’inflazione,
dopo essere stato a lungo contenuto entro il valore medio del 12%, ha
toccato il 58% nel 1988, una crisi che dura tuttora. Nel settore agricolo
si avverte l’insufficienza di incisive riforme statali, ben che dal 1976
si proceda alla graduale confisca di tutti i latifondi che risultino non
coltivati per oltre l’80% della loro superficie. L’agricoltura
presenta due volti: nella costa si hanno aziende molto produttive di
modeste dimensioni; nella Sierra, a immense proprietà terriere si
contrappongono migliaia di microfondi, in cui i contadini si dedicano a
colture di immediato consumo, su suoli troppo sfruttati e con sistemi
antichi e poco produttivi. La costa oltre a fornire prodotti chiave come
banane, cacao, caffè, canna da zucchero, cotone tabacco e varietà di
frutti come gli agrumi, da’ anche alcuni tipi di palma come phytelephas
e macrocarpa, dal cui frutto si estrae il corozo (avorio vegetale), usato
nell’industria di bottoni, e la carludovica palmata, che fornisce una
fibra per fabbricare i cappelli. Nella Sierra si coltivano i cereali, mais
e riso, ma soprattutto, manioca, patate e leguminose, e colture
frutticole, solo in alcune zone protette e ben irrigate. Quasi la metà
del territorio è occupato dalle foreste, da cui si ricavano numerosi
prodotti come la blasa, di cui l’Ecuador è il massimo produttore
mondiale e varie sostanze concianti. L’allevamento
tende sempre a svilupparsi, e oggi svolge ancora una funzione modesta
nell’economia nazionale. Prevalgono i bovini gli ovini e i suini che si
aggiungono ad oltre 55.000.000 di volatili da cortile; nelle zone di
montagna vengono utilizzati come mezzo di trasporto i muli, gli asini, e i
tradizionali lama. I
prodotti della pesca come gamberi, tonni, e aragoste che vengono destinati
all’esportazione, a cui il governo ha dedicato ampi investimenti. L’unico
prodotto notevole del sottosuolo è il petrolio, che viene estratto ad Ancòn
e nella penisola di Santa Elena e viene convogliato con L’oleodotto che
lo porta fino alla raffineria. I più ricchi giacimenti di petrolio nella
parte orientale sono situati al confine con la Colombia, lungo il fiume
Putamayo; il petrolio è posto al servizio della produzione elettrica, che
in questo momento è insistente, il problema verrà risolto con un maggior
utilizzo del potenziale idroelettrico della regione andina. Nonostante
l’insufficiente produzione di energia l’industria ha compiuto
notevolissimi progressi, e oggi opera anche per l’esportazione tessile,
alimentare e del tabacco.
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