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Sud America | Argentina | Bolivia | Brasile | Cile | Colombia | Ecuador | Paraguay | Venezuela |
TERRITORIOIl Cile è attraversato
dal sistema montuoso delle Ande. Il paese può essere suddiviso in tre
regioni fisiche: l’elevata cordigliera delle Ande a est, le basse catene
costiere e la zona dell’altopiano che comprende la cosiddetta Valle
Central, lunga circa 965 km e larga tra i 40 e gli 80 km, corrisponde alla
regione più popolata del Cile ed è particolarmente fertile nella zona
compresa tra i fiumi Aconcagua e Biò-Biò. I principali corsi
d’acqua del paese, tra cui si ricordano il Loa, l’Elqui, l’Aconcagua,
il Maipo, il Maule, il Biò-Biò e l’Imperial, hanno corso
relativamente breve, nascono dalle Ande e scorrono in direzione est-ovest
verso l’oceano Pacifico. CLIMA Data la sua particolare
conformazione, il Cile presenta notevoli variazioni climatiche. LA regione
settentrionale, quasi interamente desertica, è una delle più aride al
mondo. Le temperature medie a Antofagasta e Santiago sono rispettivamente
di 20.6 °C e 19.5 °C a gennaio e di 14 °C e 8 °C a luglio. La regione
centrale è caratterizzata da un clima di tipo mediterraneo, con estati
fresche e inverni miti. La regione meridionale caratterizzata da forti
venti e tempeste cicloniche, è la più fredda del Cile. FLORA E FAUNALa vegetazione del Cile
varia in base alle diverse fasce climatiche. Nelle regioni settentrionali,
domina l’ambiente della steppa, mentre nella Valle Central si incontra
una vegetazione di tipo arbustivo. A sud crescono fitte foreste di
conifere mentre l’estrema zona meridionale è contraddistinta da
formazioni vegetali tipiche della tundra. A causa della presenza
delle Ande, che hanno sempre svolto la funzione di barriera naturale, la
fauna del Cile appare molto diversificata rispetto ad altre aree del sud
America. I principali mammiferi sono il lama, l’alpaca, la vigogna, il
guanaco, il puma, il cincillà, l’huemal e il pudu, questi ultimi
appartenenti a differenti famiglie di cervi. Ricche di pesci sono invece
le acque del mare dove la grande quantità di plancton costituisce
nutrimento di molte specie. POPOLAZIONEA paragone di altri
stati sudamericani la popolazione del Cile, che in base alla stima del
1995 è di 14.237.000 abitanti, con una densità di 19 unità per kmq,
presenta caratteristiche di discreta omogeneità. E’ infatti costituita
per il 91,6 % dai meticci, discendenti dei Conquistadores spagnoli e degli
Indios araquani, mentre gli amerindi che abitano in prevalenza in regioni
meridionali, costituiscono una esigua minoranza (6,8%). La popolazione
vive soprattutto nei centri urbani che sorgono nella regione centrale
compresa tra Concepciòn, centro agricolo industriale; Val Paradiso centro
marittimo Viña del mar, nota località balneare. La lingua ufficiale è
lo spagnolo. La religione più diffusa è quella cattolica, a cui si
affianca una consistente minoranza di protestanti, mentre gli Indios, in
piccole parti, praticano riti animisti. ECONOMIANei primi anni del
secolo l’economia si reggeva sostanzialmente sull’estrazione e la
produzione di rame; tuttavia, intorno agli anni ’40 l’industria
nazionale subì un vivace impulso in seguito alla decisa politica di
diversificazione promulgata dal governo. Dopo il colpo di stato (1973), il
nuovo governo militare ridusse drasticamente
l’intervento diretto nel settore economico: gran parte delle società
che erano state nazionalizzate ritornarono così in mano ai privati. Oggi
il paese è una delle potenze industriali più significative
dell’America latina, oltre che il leader nel settore della produzione
mineraria. STORIA E POLITICAIl primo europeo a
visitare il Cile fu Ferdinando Magellano che nel corso di una dei suoi
viaggi sbarcò ‘presso l’isola di Chiloe (1520) attraversando lo
stretto di Magellano che ora porta il suo nome. In quel periodo l’area
centrale del paese era controllata dagli Auracan, una popolazione nota per
le sue qualità guerriere, che nel 15 secolo era riuscita a frenare
l’espansione dell’impero incas del Perù cedendo solo parte del suo
territorio. Nel 1535 ebbe inizio la conquista del Cile opera degli
spagnoli Francisco Pizzarro e Diego De Almadro. Nel 1553 gli araucani
durante una rivolta, uccisero Valdivia e devastarono diverse città. La
sommossa rappresentò il primo episodio significativo di una guerriglia
che si protrasse per quasi due secoli. L’INDIPENDENZA DALLA SPAGNAIl clima di isolamento
favorì nel paese un forte sentimento idipendentista e dopo numerose
tensioni, sfociò il 18 settembre del 1810 nella deposizione del
governatore coloniale per opera del consiglio cittadino di Santiago.
L’esercito lealista venne duramente sconfitto a Chacabuco, nel 1817,
ponendo così definitivamente termine al controllo spagnolo il Cile del
nord. L’anno seguente Bernardo O’higgins, uno dei leader ribelli,
proclamò l’indipendenza del paese. Ciò nonostante le forze lealiste
mantennero il controllo di
gran parte del Cile meridionale sino al 1818 e furono espulse
definitivamente dal paese solo nel 1826.
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