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Un ristretto numero di stati ha attuato in Antartide, in nome della scienza, una specie di colonialismo. Nel giugno 1988 sono state disciplinate le attività minerarie, dal punto di vista economico e socio-ambientale anche se un vero e proprio sfruttamento non è stato iniziato. Un minerale di cui sembra ricca l'Antartide è il platino che è un metallo con un grande potenziale per la produzione di energia pulita, ha delle caratteristiche elettrochimiche che rimangono inalterate alle grandi temperature, viene usato per la costruzione di catalizzatori, per la raffinazione di benzina verde e come super conduttore; viene utilizzato nel campo medico per alcune terapie contro il cancro e nel campo odontotecnico. E' un minerale limitato, il mercato ne fa una richiesta molto maggiore, per cui si può pensare ad una eventuale estrazione in Antartide. Ancora non si sa quali e quanti minerali sono nel sottosuolo, però ci sono validi motivi scientifici per dire che la zona ne è abbastanza ricca, altri studi geologici ci diranno dove si trovano. Le rocce della catena montuosa antartica sono simili alle rocce delle Ande in Sud America. Le Ande centrali sono ricche di stagno, tunghesteno, rame, oro, zinco e piombo, però l'estrazione deturperebbe il paesaggio visto le similitudini con l'Antartide è presumibile che questi minerali si trovino anche lì. Nell'Antartide occidentale, precisamente sul massiccio di Dufek sono stati individuati apprezzabili quantità di rame e platino.