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Uno dei fatti storici che caratterizzarono il Settecento toscano fu la nascita, nel 1756, del Forte e il riordinamento del sistema doganale del Granducato: si trattava di una riforma importante perché da essa dipendevano la liberalizzazione del grano e la fiscalizzazione dei prodotti boschivi, l’energia di una volta.
Nel territorio comunale c’erano di già diversi attracchi: “Renaione” (porto di Bolgheri) “Seggio” (Porto principale) “ Bassa” (porto di Donoratico) e il “Paradù” (porto del Serristori).
Occorreva però una struttura che permettesse una coordinazione e che facesse fronte alle esigenze di varia natura: protezione militare contro i pirati, vigilanza sanitaria, lotta al contrabbando,  possibilità di patteggiare, trattare, vendere, incassare per conto delle varie fattorie e stabilire la propria parcella.
Con queste prospettive nel 1786 nasce il Forte di Donoratico seguito a ruota da quello di Bibbona.
Tutto questo avvenne grazie all’avvento al potere del giovanissimo Granduca Pietro Leopoldo che a soli diciotto anni portò nuove importanti riforme, anticipando in qualche caso anche la Rivoluzione Francese e migliorando sempre più il nuovo concetto economico dell’epoca, cioè: una uguaglianza fiscale per tutti, maggiore autonomia per le comunità, assistenza per tutti, nuovi scambi ed esportazione del carbone.

Con tali iniziative si arrivò ad un miglioramento doganale; il Forte diventò quindi il punto di riferimento per scambi e spedizioni di merci per via mare, portando così alla Maremma Settentrionale prestigio e vantaggi.
Anche il Seggio era punto di scambio e nel 1786 il FORTE, ormai ultimato, era dotato di tutto ciò che l’urbanistica  militare e civile dell’epoca comportava.
C’erano vicino le stalle dei cavalli, la chiesa, le prigioni; il Forte, inoltre, quando venne avviata l’attività balneare, fu utilizzato anche dai bagnanti.
La vegetazione cresceva a vista d’occhio e i gabbiani prolificavano in abbondanza
, ma a causa della crescita demografica e dell’espansione dei commerci parte della flora e della fauna venne in qualche modo a mancare.
Nel 1862 il nuovo Regno d’Italia istituiva la Guardia di Finanza al posto della superata D
ogana, ma si presentarono molti problemi e dopo molte lotte discontinue il Forte venne affidato ai Della Gherardesca e al Comune.
L’ultima triste data dell’abbandono definivo del Forte fu il 15 Luglio 1977 da parte della guardia di finanza, provocando così un periodo di squallore e desolazione per il Comune stesso e per i cittadini. Attualmente il Forte e' disabitato, nonostante sia stato da poco ristrutturato.
Il Cantiere, altro luogo di scambi doganali di un tempo, non è accessibile a tutti e tante spiagge sono diventate private e non vi sono vie d’accesso, tranne attraverso la spiaggia.