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Quando sorse il nuovo paese di Donoratico  non esisteva una parrocchia e ancora intorno al 1912 la messa veniva celebrata in una stanza delle Mandriacce.
Nel 1920 la popolazione era cresciuta molto, perciò una signora di nome Rosa Lunari Fontanelli, insieme a un cappellano, decisero di celebrare la messa domenicale in una stanza della Locanda “Roma”.
In quei tempi Walfredo Tedice stava costruendo il “Cantinone” , una struttura in pietra che oggi è quasi totalmente distrutta; finito il lavoro gli avanzarono tante pietre della cava dell’Acquacalda e altro materiale.
Così, quando nel 1927 il Conte Walfredo venne nominato presidente del comitato “pro Ecclesia costruenda  nella piccola frazione, che contava appena quattrocento persone, si incominciò a costruire una chiesa che venne innalzata fino alla copertura dell’abside centrale e delle due laterali.
Ma la morte del Conte Walfredo nel 1932 bloccò l’ iniziativa e la chiesa rimase da finire.

Neppure il nuovo solerte curato, Don Enrico Lombardi, riuscì a sbloccare la situazione; ottenne, comunque, con una clausola compromissoria originale, che venisse costituita la nuova parrocchia e, in attesa di avere una chiesa o di riprendere i lavori di quella abbandonata, che venisse chiusa l’ abside centrale della nuova chiesa, per essere utilizzata come chiesa parrocchiale dedicata a Cristo Re. La “Chiesa vecchia” restò così la chiesa della frazione di Donoratico.

Ma durante la guerra divenne pericolante e il titolo fu quindi trasferito nei locali della ex fabbrica delle sardine, la “Friggera” , dove rimase fino al 1954, quando il nuovo parrocco, Don Gino Rezio, ottenne di poter costruire la  nuova chiesa parrocchiale, l’attuale, al centro della frazione.

La nuova chiesa fu intitolata, come la parrocchia, a S. Bernardo Abate, mentre il titolo di “Cristo Re” restò alla cappella dell’ asilo del “Bambino Gesù”, sorto sulla precedente “chiesa vecchia”.