All’interno dell’impero oltre alle distinzioni sociali tra schiavi e
nobiltà, c’era un’altra distinzione che era quella tra i Cittadini
Romani e gli altri (peregrini). La cittadinanza romana era concessa
solo alle Famiglie illustri che vivevano
nelle province e talvolta, ad intere città, come compenso per i favori
offerti. Nel 212 d.C. l’imperatore Caracalla ordinò che a tutti coloro
che vivevano all’interno dell’impero fosse concessa la cittadinanza
romana. Ai cittadini romani furono concessi alcuni Privilegi in
particolare, nel caso di processi politici. Gli furono imposti anche
alcuni obblighi: per esempio dovevano pagare, allo stato, alcune tasse di
successione e anche sulla manomissione, cioè quando uno schiavo veniva
liberato e diventava un Liberto. I cittadini romani potevano anche avere
degli schiavi che potevano essere liberati dal proprio padrone. Alcuni
padroni erano generosi altri erano molto crudeli con i loro schiavi e cosi
questi si ribellavano, ma quasi sempre erano i militari a vincere; anche
se, come successe nel 73-71 a.C., gli schiavi si ribellarono guidati da
Spartaco e misero a dura prova le legioni romane (unità dell’esercito
romano). I cittadini romani si dividevano in Gens che erano gruppi persone
che si credevano imparentate tra loro. Per questo i romani portavano il
nome proprio e il nome della gens a cui appartenevano. La maggior parte di
queste famiglie vive bene, erano ricche; altre erano più povere anche se
avevano i soldi per comprare la cittadinanza romana.
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