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Il Popolo a Roma era suddiviso in Schiavi e uomini liberi. Gli schiavi che lavoravano per conto del padrone e non avevano nessun potere o libertà politica. Il padrone poteva decidere cosa fare di loro, poteva liberarli e farne dei liberti. Nella maggior parte dei casi, gli schiavi si ribellavano perché il padrone li trattava male. Il Popolo era diviso anche in Genti, gruppi di persone che si credevano, in qualche modo, imparentate tra loro e per questo ogni cittadino aveva il proprio nome ma anche il nome della gens a cui apparteneva. Nel popolo si distingueva la Nobiltà Senatoria,ossia i grandi proprietari terrieri che basavano la loro ricchezza sull’estensione della propria proprietà. Grazie all’espansione militare, ci furono molte occasioni per arricchirsi sia attraverso gli appalti pubblici (con la costruzione di opere pubbliche), sia  attraverso lo sfruttamento delle risorse dello Stato. Con queste attività si venne a formare una nuova classe sociale, la cui ricchezza era basata sul possesso del denaro e non sul possesso delle terre. Questi uomini vennero chiamati Cavalieri (o nobiltà equestre) perché combattevano a cavallo; però, non potevano entrare a far parte del senato.

Il Popolo più povero era formato da negozianti, Artigiani, pescatori. Molti contadini furono poi costretti, per i debiti dei contratti, a vendere tutto ciò che avevano, perciò dal II secolo a.C. ci fu un aumento del numero dei “proletari”: erano coloro che possedevano solo la prole, cioè i propri figli. Essi si affollavano dentro le grandi città e vivendo in condizioni di vita molto precarie. Tra di essi serpeggiava un malcontento generale e infatti ci furono molte ribellioni finite male poiché nella maggior parte dei casi, riuscivano a spuntarla sempre i nobili. La società romana era organizzata in Famiglie, nelle quali  il padre aveva il potere assoluto su tutto. Legati alla famiglia c’erano i Clienti che giuravano fedeltà al capofamiglia, in cambio di protezione e aiuto. I clienti potevano essere poveri, che ricavavano dal proprio patrono (protettore) di che sopravvivere o ricchi commercianti o uomini politici che cercavano l’appoggio per i loro affari o la loro carriera; altri clienti erano poeti e filosofi che grazie a questo appoggio potevano dedicarsi completamente alla loro attività e non cercarsi altri lavori per sopravvivere.