Carlo e Nello Roselli Filippo Turati Pietro Nenni Sandro Pertini

Partito socialista

Fondato a Genova nel 1892 con il nome di Partito dei lavoratori italiani,nel 1893 prese il nome del Partito Socialista. Fu il primo partito operaio italiano che raccolse componenti eterogenee dal punto di vista ideologico (marxismo, anarchismo, mazzinianesimo ) e organizzativo (leghe, circoli, operai, società di mutuo soccorso).

Sotto la guida del riformista Filippo Turati, il partito, benché sciolto nel 1894 dal governo presieduto da Francesco Crispi e poi di nuovo colpito dalla repressione antisocialista nel 1898-1899, ebbe una rapida espansione  grazie anche allo sviluppo di una fitta rete di Camere del lavoro e di cooperative. All’interno del partito ci furono conflitti, e nel 1912 furono espulsi alcuni esponenti della corrente riformista che si erano schierati a favore della guerra di Libia, e alla vigilia della prima guerra mondiale fu espulso anche Benito Mussolini.

Nel 1921 al congresso di Livorno, si verificò la prima importante scissione, Amedeo Bordiga e il gruppo torinese raccolto attorno ad “Ordine nuovo” fondò il Partito comunista di Italia. Nel 1922, a causa della vittoria della corrente massimalista, anche Turati e i riformisti abbandonarono il partito per fondare il Partito Socialista.

Messo fuori legge dal fascismo, il partito si ricostituì nella clandestinità e nel 1934 fece un patto di unità d’azione con il Partito comunista. Nel 1943, in seguito alla confluenza del Movimento di unità proletaria di Lelio Basso, modificò il proprio nome il Partito socialista.

Il PSIUP, guidato da Pietro Nenni, divenne il primo partito della sinistra nelle lezioni del 1946 (20.7% contro il 19% del PCI ). Ma nel gennaio 1947 l’area saragattiana, allineata alla socialdemocrazia nordeuropea e contraria all’unità d’azione con i comunisti, abbandonò il partiti e costituì il PartiTO Socialista del Lavoratori Italiani (PSLI, poi confluito nel PSDI nel 1952).Iniziava così la parabola discendente dei socialisti, che nel frattempo avevano ripreso il nome di PSI sotto la segreteria di Basso.

Esclusi dal governo De Gasperi, i socialisti si unirono ai comunisti per le elezioni del 1948. I deludenti risultati dettero origine ad una corrente capeggiata da Riccardo Lombardi e orientata alla ricerca di una maggiore autonomia dal PCI, mentre la maggioranza, guidata da Nenni, rieletto alla segreteria nel congresso del 1949, ridava il valore dell’esperienza sovietica, accentuando sul piano nazionale lo scontro con la DC.