La fine
dell’URSS ha aperto una grandissima crisi economica che ha coinvolto tutte le
repubbliche dell’EX Unione Sovietica. Il passaggio da un’economia statale
fortemente centralizzata ed integrata tra le varie repubbliche ad un’economia
privata, collegata ai nuovi caratteri dell’autonomia, ha causato una grave
crisi economica che è ricaduta principalmente, sulle classi sociali meno
favorite della società. La forte inflazione determinatasi nel passaggio ad una
così detta economia di mercato, la politica di favorire i grossi gruppi di
potere grazie all’esportazione incontrollata delle materie prime, il mancato
processo di sviluppo degli investimenti interni, sono alcune delle cause che
hanno prodotto delle forti disfunzioni nel processo di trasformazione
dell’economia russa. L’aspetto sociale più appariscente di questo tipo di
crescita confusa e contraddittoria è quello del controllo dei processi
economici da parte di gruppi che agiscono adottando procedure di tipo mafioso,
favorite dagli altissimi livelli di corruzione dell’apparato pubblico.
L'economia della Russia è basata principalmente sull'agricoltura,
la silvicoltura e la pesca;
inoltre è ricca di risorse minerarie. La
disponibilità di materie prime e una politica-economica totalmente condizionata
dagli orientamenti politici, avevano determinato i caratteri specifici
dell'industria sovietica.
AGRICOLTURA:
Nel 1995 una buona parte
dei territori coltivabili appartenevano alle aziende statali, solo una piccola
parte era data alle aziende private.
Le
principali regioni agricole si trovavano nel “triangolo fertile” compreso
tra il mar Baltico e il mar Nero, lungo la parte sud- occidentale della Siberia,
la parte dell’estremo oriente. I prodotti principali dell’agricoltura sono
frumento, avena, orzo, segale e patate, dei quali la Russia è il maggior
produttore del mondo. Si producono inoltre barbabietole da zucchero, ortaggi,
semi di girasole, grano saraceno, lino e miglio. Le principali colture di frutta
sono le mele, le pere e le ciliegie.
SILVICOLTURA:
La Russia
è caratterizzata da grandissime estensioni occupate da boschi di conifere e
betulle. L’utilizzo del patrimonio forestale non sempre è reso possibile, in
quanto le foreste sono situate in luoghi scarsamente popolati e di difficile
accesso. Il larice, inoltre, dà un legno molto resinoso che, per essere
utilizzato, richiede complesse procedure tecnologiche; questo fa sì che la
Russia, nonostante l’utilizzo di molto legname, conservi ancora un grande
patrimonio forestale.
PESCA:
L’industria
della pesca è una delle più importanti del mondo; essa si colloca al quarto
posto dopo quella della Cina, del Giappone e degli Stati Uniti. Particolare
attenzione è stata dedicata al potenziamento degli allevamenti ittici.
Famosissimo nel mondo è il caviale nero e rosso, ricavati dalle uova di
storione e di salmone. Negli ultimi anni la pesca non controllata dello storione
e diffusi fenomeni d’inquinamento, che hanno interessato varie aree del mar
Caspio, hanno causato una consistente diminuzione di questo pesce molto
pregiato. Il pesce marino proviene
prevalentemente dai porti situati sull’oceano Pacifico; solo il 25% del pescato
proviene dall’oceano Atlantico e dal mar Glaciale Artico. Il pesce di queste
zone è composto prevalentemente da aringhe e sardine che per il mercato interno
vengono sottoposte a specifici processi di conservazioni che ne fanno una
caratteristica gastronomica apprezzata in tutto il mondo. Famoso quanto lo
storione è il granchio della Kamcatka.
RISORSE
MINERARIE:
La
Russia dispone di grandi riserve minerarie; circa 1/3 dei metalli e del carbon
fossile del mondo si trova nel sottosuolo Russo. La Russia è anche un
importante paese produttore di petrolio; i principali giacimenti si trovano in
Siberia e nella regione del Volga- Urali. Famoso è il saliente di Kursk presso
il quale si svolse la più grande battaglia di mezzi corazzati della Seconda
Guerra Mondiale, nel suo sottosuolo si trova un grandissimo giacimento di
minerali ferrosi. La Russia è anche ricca di nichel, tungsteno, cobalto, oro,
argento, molibdeno e rame. Oltre ai diamanti, di cui la principale produttrice
è la penisola della Kamcatka, in Russia esistono grandi giacimenti di sali
minerali che
costituiscono le materie prime per l’industria chimica.
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