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CARTA D’IDENTITA’: becco giallastro e rosso, non scuro come nel piccione

  • occhio scuro e non giallo-arancio

  • sottoala grigio uniforme, non biancastro interamente bordato di scuro

  • apice delle remiganti secondarie nero che forma una spessa barra nera sul margine posteriore dell'ala

  • macchia grigia molto chiara formata dalle copritrici maggiori dell'ala, evidente fra la predetta barra nera, le remiganti primarie prevalentemente grigio-nerastre e le penne del dorso, scapolari e piccole copritrici grigio scure.

La voce è distintiva ed è composta da una serie di due suoni gutturali rapidamente ripetuti; la specie canta da febbraio (gennaio) ad agosto.Le penne presentano interessanti caratteri distintivi: le timoniere della Colombella, per esempio, sono tricolori come quelle del Colombaccio, ma assai più piccole (120-130 mm contro 170-180) e non bicolori come quelle di Columba livia, mentre le remiganti secondarie sono più simili a quelle dei Piccioni, ma con il vessillo interno più scuro

HABITAT: la Colombella ha esigenze ecologiche assai più specializzate di quelle degli altri Columbidi italiani; necessita infatti per nidificare di vecchi alberi cavi, possibilmente non lontani da zone coltivate a frumento o mais, ove in primavera-estate ricerca granaglie. Purtroppo proprio in queste occasioni può trovare la morte per avvelenamento, ingerendo semi trattati con veleni destinati, seppure illegalmente, agli invadenti Piccioni torraioli. Attualmente sembra raggiungere buone densità solo nelle vecchie foreste planiziali di farnia e carpino bianco, o meglio, in ambienti a queste assimilabili, come i più grandi parchi patrizi dove ben più numerosi sono gli alberi secolari e dove solitamente sono ben rappresentati giganteschi platani ricchi di cavità, veramente ideali per le sue esigenze riproduttive.