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Giappone | Popolazione | Territorio | Storia | Politica | Economia | Religione |
LINGUAPolisillabica
e agglutinante, appartiene forse al ramo orientale dell’altaico, ma presenta
analogie sintattiche e lessicali anche con le lingue del gruppo mundapolinesiano.
Come lingua nazionale è stato adottato in età moderna il dialetto di Tokyo. La
scrittura originariamente era solo di tipo ideografico, derivata dai caratteri
cinesi. Anche 2 varianti di segni sillabici(i kana) di valore puramente
fonetico, integrano gli usi e i costumi del Giappone, con le sue variazione di
lingue e dialetti che vengono, alcuni usati solo in certe zone, mentre altri
sono molto più diffusi, come in questo caso il dialetto di Tokyo. USI E COSTUMINel
Giappone è molto interessante esaminare il vasto campo della sua cultura.
La lingua ufficiale è naturalmente il giapponese ma ci sono anche
minoranze di lingua inglese, che è anche insegnata nelle scuole. E’
importante far notare che in Giappone l’analfabetismo è quasi inesistente,
questo perché l’istruzione è sempre stata una parte fondamentale nelle
abitudine giapponesi. In
Giappone si trova anche una vasta cultura per quanto riguarda la letteratura. Le
prime opere della letteratura giapponese sono di carattere storico e si ispirano
a modelli cinesi. Intorno al 760 fu compilata la prima antologia poetica, la
raccolta di 10.000 foglie, che comprende 4495 poesie di centinaia di autori del
sesto- settimo secolo. Le poesie venivano scritte principalmente in versi di 31
sillabe. Invece, più avanti, vediamo che gli scrittori cominciavano a scrivere
racconti fantastici e sotto forma di diari. In seguito, verso la fase
dell’apice della letteratura giapponese nel periodo Heian, alcuni scrittori si
dedicarono di più ai romanzi. Gli autori si ispiravano spesso a racconti di
famiglie feudali e a soggetti presi dal popolo. Verso
il 1438 le persone apprezzavano sempre di più il teatro, basato su leggende e
interpretato non da attori ma bensì da marionette, che riscuotevano sempre più
pubblico. In questo periodo fu rinnovato di nuovo il concetto della letteratura:
i poeti cominciarono a sostituire la classica poesia tanka con una tipo di
poesia chiamata “renga”. Questo tipo di poesia non si basava più su miti e
leggende ma piuttosto sulla vita borghese e del popolo. Nei molti periodi che la
letteratura ha incontrato come il romanticismo, il neo- intellettualismo e
l’impressionismo possiamo identificare alcuni nomi che passarono alla storia:
Yasunari Kawabata, Osamu Dazai, Yukio Mishima e Ooka Shohei. Un
altro campo in cui il Giappone è molto ferrato è l’arte. L’arte giapponese
è molto diffusa, anche se spesso viene confusa con l’arte cinese, anche
questa molto conosciuta. L’arte giapponese di manifesta nella tendenza alla
rappresentazione concreta dell’uomo e della natura, che viene interpretata
come i sentimenti dell’anima, con ogni suo desiderio e speranza. Il risultato
di tali concezioni è visibile soprattutto nell’arte raffinata e squisita dei
giardini, nella quale si compendiano poesia, arte, musica e filosofia. La
pittura narrativa e quella dei paesaggi e la principale, e consiste in poche
pennellate da cui traspare un profondo dinamismo, ricca di effetti decorativi.
L’arte accompagna molti periodi storici di larga importanza. Nel periodo
preistorico compaiono ceramiche con decorazioni fatte di cordoncini. Venivano
usati per onorare le grandi sepolture a tumulo e abbellire le case e alcuni
templi. In seguito con la diffusione del buddismo si cominciò a disegnare
paesaggi e la natura diventò la principale fonte di ispirazione, anche nel
campo dell’architettura, dove veniva ampiamente usata. La massima espansione
dell’arte giapponese arriva quando gli artisti cominciarono a disegnare e
pitturare su rotoli di seta, famosi ancora oggi. La scultura, comincia a essere
più apprezzata verso il 1185, quando molti artisti si dedicarono ad essa.
Compaiono così le prime sculture profane e i ritratti solidi.
Nasce anche un tipo di pittura che dava risalto alle piccole cose e
utensili di lacca, gerardica e di bronzo: si chiama pittura sumi. L’arte
giapponese prosegue nelle sue trasformazioni, ma rimane sempre molto attaccata
alle sue tradizioni e culture, come anche si basa spesso su religioni e
convinzioni anche moderne. |