BIRILLI CAVALLINA CORSA CON I MULI DAMA E CAVALIERE
GIOCHI DEI BOTTONI GIOCO CON LE BIGLIE I QUATTRO CANTONI I VIVI E I MORTI
IL CERCHIO IL GIOCO DEL PERCHÉ IL GIOCO DELLO SCULACCIONE L'UOVO NEL CUCCHIAIO
LA CAMPANA O PARADISO  LA MONTAGNA LA PALLINA O LA PIETRA LA TROTTOLA
LASTRINO LE CINQUE PIETRE LE UOVA IN PISTA LIPE
MAMMA E FIGLIA MONDO MOSCA CIECA  NASCONDINO
PARADISO PICCOLI UOMINI SALTO CON LA CORDA STREGA COMANDA COLORI
  TROVARE IL MATTONE 1..2..3..STELLA  

 

Erano molto semplici i giochi dei nostri nonni
1 - Le trottole: si facevano ruotare tirando violentemente un cordino avvolto intorno ad esse.
2 - Fuciletto ad arco: si armava la canna inarcando l'arco; si introduceva il "proiettile"e si faceva scattare il congegno...e attenti agli occhi.
3 - Le biglie
4 - Altro tipo di trottola con tiraggio del cordino sul perno.
5 - Carrettino
6 - La fionda: arma relativamente potente; si uccidevano con una certa facilità anche uccelli di piccole dimensioni.
7 - La raganella: facendo ruotare il rettangolo di legno si produceva un rumore simile al gracchiare delle rane.
8 - Lo schioppetto: simile a una pompa di bicicletta, facendo pressione, si provocava un piccolo colpo.

BIRILLI:
 Il gioco consisteva nell'appoggiare su un mattone, su un pezzo di legno posto in piedi o su un birillo una moneta (in passato erano particolarmente ricercate quelle da dieci centesimi di lira), un bottone o altri oggetti circolari. Da una distanza di due o tre metri circa i giocatori dovevano tirare un sasso piatto. Se si colpiva il mattone (o pezzo di legno, o birillo) si vinceva la moneta (o il bottone) in palio o più semplicemente la partita.

CAVALLINA: 
Un bambino o una bambina si chinavano con le gambe dritte. Gli altri bambini saltavano mettendo le mani sopra la schiena del bambino inchinato, e poi andavano ultimi. Dopo che gli altri saltavano si inchinava anche lui. Nota: Una volta saltato anche gli altri bambini chinavano la schiena e, dopo che tutti avevano saltato, il primo che si era chinato saltava, a sua volta, tutti gli altri. Il gioco andava avanti così senza interrompersi.

CORSA CON I MULI:
 In campagna si facevano le corse a cavallo dei muli.


DAMA E CAVALIERE: 
In questo gioco ogni cavaliere aveva una dama tranne uno. Il cavaliere solo doveva far l'occhiolino a una dama e se lei lo vedeva allora la dama diventava "sua". Il cavaliere al quale apparteneva la dama doveva cercare di trattenerla, mentre lei doveva cercare di fuggire. Se la dama riusciva a fuggire, il suo cavaliere precedente restava solo e il gioco ricominciava.

GIOCHI DEI BOTTONI: 
Ogni bambino lanciava i bottoni, poi a turno doveva lanciare il coccio, il più vicino possibile ad un bottone.
Vinceva il bambino che, con il coccio, si avvicinava di più al bottone e che conquistava più bottoni, i quali avevano un punteggio a seconda della loro dimensione.

GIOCO CON LE BIGLIE: 
Per terra venivano praticati dei buchi in fila, solitamente tre o quattro, a una distanza che variava a seconda di ciò che i giocatori volevano. Con delle biglie si cercava di centrare i buchi fatti. I giocatori si accordavano sulla distanza da cui le biglie andavano tirate, il valore di ogni buca che veniva centrata e il modo di lanciare le palline (ad esempio con il pollice e l'indice, facendole rotolare sul terreno o tirandola in aria). In base alle regole, vinceva chi riusciva a centrare più volte una certa buca o a fare più punti centrando le buche più lontane.

I QUATTRO CANTONI: 
Si giocava almeno in cinque persone. Si giocava all'incrocio fra due vie o in una stanza vuota. I quattro angoli delle case delimitavano il campo di gioco. Quattro giocatori si sistemavano ai quattro angoli ed uno al centro dell'incrocio. I giocatori agli angoli si scambiavano di posto cercando di evitare che il giocatore al centro raggiungesse un angolo libero prima di loro. Il giocatore che perdeva l'angolo andava al centro. Se il giocatore al centro non riusciva a conquistare l'angolo per tre volte, subiva una penitenza.

I VIVI E I MORTI:
 
Si ponevano per terra e in piedi tanti mattoni quanti erano i giocatori e, da una distanza di circa cinque - sei metri si tentava di far cadere i mattoni degli avversari tirando dei sassi. Vinceva chi conservava, alla fine del gioco o più a lungo degli altri, il proprio mattone. Il nome del gioco è dovuto al fatto che i mattoni che cadevano erano detti morti e quelli che restavano in piedi vivi.

IL CERCHIO:
 
Per far muovere il cerchio c'era una bacchetta. Il cerchio e la bacchetta erano fatti di legno o di ferro. Con la bacchetta si spingeva da dietro il cerchio che rotolava. Con il cerchio si facevano gare di velocità con gli altri bambini. Si mettevano tutti all'inizio di una strada e iniziavano a far rotolare il cerchio spingendolo da dietro con la bacchetta. Vinceva il bambino che lo faceva di più senza farlo cadere.

IL GIOCO DEL PERCHÉ: 
Si poteva giocare in due persone soltanto. Una delle due iniziava a fare domande all'altra, chiedendo spesso "Perché?". la persona interpellata non doveva mai rispondere usando la parola "perché", altrimenti perdeva e toccava a lei fare le domande all'altra. vinceva chi riusciva a rispondere per più tempo senza dire "perché".

IL GIOCO DELLO SCULACCIONE:
 Si poteva giocare all'aperto o in una stanza. Si doveva formare un cerchio di bambini e uno rimaneva fuori. Questo andava da un bambino e gli dava uno sculaccione. il bambino che veniva toccato doveva correre nel senso opposto dell'altro e chi prima ritornava al posto libero vinceva.
Chi rimaneva fuori dal cerchio doveva dare lo sculaccione ad un altro bambino.

L'UOVO NEL CUCCHIAIO:
 In questo gioco di abilità si doveva correre portando un uovo in un cucchiaio il cui manico era tenuto tra i denti.

LA CAMPANA O PARADISO:
 Si tracciavano per terra, con un gesso, delle caselle. La prima bambina doveva tirare un sassolino nella casella n° 1, poi, saltando con una gamba sola, doveva recuperare il sassolino e tornare alla linea di partenza senza toccare i segni. Poi tirava il sassolino nella casella n°2 e doveva recuperarlo nello stesso modo di prima e facendo tutto il percorso al contrario e così fino alla 12° casella.
Solo nella casella n° 8 si poteva riposare mettendo a terra entrambi i piedi e nelle caselle n°9 e 10 era obbligatorio saltare con un piede in ognuna. Vinceva chi faceva per primo il percorso senza errori.

LA MONTAGNA:
 Due o più giocatori formavano una piccola montagna di sabbia, mettendo sulla sommità una bandierina o uno stecchetto. Ognuno con la mano prendeva un po' di sabbia e perdeva chi faceva cadere la bandierina o lo stecchetto.

LA PALLINA O LA PIETRA:
 Due bambine o bambini si prendevano per il dito mignolo e tra il pollice e l'indice tenevano una pietra che dovevano tirare dentro un quadrato disegnato per terra. Vinceva chi buttava più pietre dentro il quadrato disegnato.

LA TROTTOLA:
 Si trattava di una trottola di legno con delle rigature circolari e sulla punta un grosso chiodo che serviva a non consumarsi troppo in fretta sfregando sul terreno. Si prendeva un pezzo di legno e ad una estremità si attaccava un pezzo di spago: era la frusta con cui si avvolgeva la trottola per farla partire con uno strattone. Prima che la trottola smettesse di girare, bisognava colpirla con una frusta per dargli più velocità. Vinceva chi la faceva girare più a lungo.

LASTRINO:
 I bambini disegnavano in terra con un gesso 7 righe orizzontali parallele l'una all'altra. Ad ogni riga corrispondeva un giorno della settimana. Il gioco consisteva nel cercare di lanciare il sasso ( giocava un bambino alla volta ) dove dicevano i compagni e andare a prenderlo saltando su una gamba sola e tornare indietro nello stesso modo. Se il sasso non finiva nella riga che dicevano i compagni, o se non si riusciva a saltare su una gamba sola e si perdeva l'equilibrio, il bambino veniva eliminato. Vinceva chi rimaneva più a lungo in gara.

LE CINQUE PIETRE:
 A questo gioco partecipavano due giocatori (era particolarmente diffuso tra le ragazze e le bambine). Si cominciava spargendo per terra cinque biglie o altrettanti sassi tondi. Si lanciava quindi in aria un sasso e si doveva riprenderlo. Prima di far questo, però, con la stessa mano si doveva prendere un secondo sasso e tenerlo. Dopo aver preso l'altro, il secondo sasso andava lanciato in aria, ma prima di riprenderlo si doveva raccogliere un terzo sasso. Si proseguiva in questo modo fino al quinto sasso. Dopo aver preso tutti i sassi, si dovevano porre sul dorso della mano per poi riprenderli con il palmo. Per vincere non si doveva commettere alcun errore.

LE UOVA IN PISTA:
 Sempre a Pasqua si facevano scorrere delle uova in una sorta di pista. Vinceva chi possedeva l'uovo che per primo aveva raggiunto un certo traguardo o aveva percorso più strada.

LIPE:
 Questo gioco veniva fatto con un legno di circa tre cm di diametro e 10-15 cm di lunghezza, appuntito da entrambe le estremità, che veniva chiamato, appunto lipe. Il bastone veniva appoggiato per terra o su un sasso; con un altro bastone, di caratteristiche indifferenti, si dava un colpo a una delle estremità della lipe , in modo che si sollevasse da terra o dal sasso. Con un altro colpo di bastone lo si lanciava nella direzione voluta. Il gioco di volta in volta prevedeva che il bastone appuntito fosse lanciato il più lontano possibile o, in alternativa, il più vicino possibile ad un punto prestabilito.

MAMMA E FIGLIA:
 Si prendevano le bambole e si dava loro un nome. Le bambole le facevano di stoffa. Le gambe e la faccia si riempivano di cotone, mentre per fare gli occhi, il naso, la bocca e le orecchie si usava una matita. Chi giocava era la mamma e le bambole le figlie. Le bambine le vestivano in modo diverso e le pettinavano facendoli trecce, code, codette. Qualche bambina costruiva la camera con panche, coperte fatte a mano, cuscinetti ecc. Quasi tutte le bambine possedevano dei carrettini e con questi portavano le bambole a passeggio.


MONDO; MATERIALE OCCORRENTE:
Uno "schema" e un sasso
Si disegna una specie di schema con dei rettangoli con su scritto dei numeri dall'1 all'8. Poi si lancia il sasso sul numero uno, lo si prende (tenendo su un piede) e si salta sulle altre caselle con un piede solo (caselle 1, 2, 5) o con due contemporaneamente (caselle 3 e 4, 6 e 7) o con la punta del piede (casella 8).
Se il sasso va sulla riga, va sulla casella sbagliata, si pesta una riga con un piede, si appoggia il piede a terra… si ricomincia da capo. Il gioco finisce quando il sasso viene lanciato sulla casella n°8.

                                                                                              MOSCA CECA:
 Un bambino veniva bendato e veniva girato su se stesso per fargli perdere il senso dell'orientamento. Gli altri scappavano mentre allo stesso tempo chiamavano il bambino bendato per ingannarlo nella direzione da prendere.
Vinceva chi rimaneva per ultimo.

NASCONDINO:
 Si giocava con più persone, un bambino contava sino a dieci nascondendo il viso vicino al muro senza guardare, mentre gli altri bambini si nascondevano dietro la casa, il muro e i cespugli. La regola del gioco era quella di cercare di toccare per primo il muro senza che il bambino che contava se ne accorgesse. Chi non riusciva a fare questa cosa poi doveva contare.

PARADISO:
Si disegnava un quadrato per terra e all'interno si scrivevano i numeri da uno a dieci. Il gioco si faceva in gruppo: con un sassolino si faceva la conta per stabilire il primo giocatore (che potevano essere quattro o più) il primo buttava il sassolino sul numero uno e se il sassolino entrava nel numero entrava anche il giocatore, mentre se non toccava la striscia che separava i numeri, poteva continuare il secondo, il terzo e così via. Il giocatore che riusciva a finire senza sbagliare si comprava delle caselle a piacere dove gli altri per passare dovevano chiedere il permesso se potevano saltare o no. Vinceva chi riusciva ad avere più caselle.

PICCOLI UOMINI:
Il gioco consiste nel preparare marionette. Si prendevano una pietra molto grossa e un pennarello e si disegnavano i capelli e una faccia. Poi si faceva un buco nella pietra e si metteva un filo, che veniva attorcigliato attorno ad una canna.

SALTO CON LA CORDA:
Il gioco consiste nel saltare una corda senza cadere. Era fatta di spago e alle estremità aveva due manici di legno. Era un gioco che si poteva fare da sola o in compagnia. A quei tempi si poteva giocare molto tranquilli per le strade perché non c'erano i pericoli che ci sono oggi. Il salto della corda si faceva così: Se era da sola prendeva una corda di circa 2 metri per le estremità con le mani, e faceva roteare la corda intorno a se stessa, nella lunghezza del corpo. Quando la corda arrivava all'altezza dei piedi doveva fare una salto per non inciampare, si proseguiva così facendola andare sempre più veloce. Invece se era con due amiche, le faceva tenere la corda, la nonna andava al centro, e le amiche gliela facevano roteare. Questo gioco si poteva fare in quattro: due tenevano la corda e due saltavano contemporaneamente.

STREGA COMANDA COLORI:
Era un gioco da fare in molti bambini. Uno rappresentava la strega Comanda Colori e doveva ordinare agli altri bambini di toccare un colore.
Gli altri si mettevano a correre in cerca del colore comandato, mentre la strega cercava di acchiapparli. Colui che veniva preso senza aver trovato il colore, prendeva il posto della strega.

TROVARE IL MATTONE:
Questo gioco veniva fatto solo in estate e solo da chi sapeva nuotare e rimanere sott'acqua per un po' di tempo. Infatti, veniva lanciato un mattone nel fiume e i giocatori dovevano trovarlo e riportarlo in superficie. Chi lo faceva per primo vinceva.

UNO, DUE, TRE….. STELLA!:
Un bambino teneva la testa appoggiata ad un muro e si copriva gli occhi con le mani. Gli altri bambini gli stavano dietro, molto distanti dal muro. Il bambino con gli occhi coperti contava "uno, due, tre…stella!" e mentre lui parlava gli altri dovevano correre e avvicinarsi il più possibile al muro. Finito di contare il bambino si girava e se vedeva qualcuno muoversi lo rimandava indietro di tre passi. Lo scopo del gioco era quello di avvicinarsi senza essere visti al muro e di riuscire a toccarlo. Il bambino che riusciva a toccare il muro doveva gridare "stella!"e aveva vinto