ATTO PRIMO
La
storia che viene rappresentata ci riporta indietro di secoli e
precisamente a Roma negli anni 222-235 d.C.. Fu questo un periodo
abbastanza felice per le comunità cristiane dell'Impero, dopo un
periodo di crudeli persecuzioni, per la benevolenza dimostrata
dall'Imperatore Alessandro Severo.
Non mancarono tuttavia episodi
isolati di intolleranza, dovuti soprattutto all'iniziativa di
prefetti tradizionalisti e chiusi di mente. La vittima più celebre
di questo periodo fu SANTA CECILIA.
Era una giovane di agiata famiglia
romana; era colta e bella; aveva abbracciato con entusiasmo, ma
segretamente, la fede cristiana e si era consacrata a Dio con voto
di castità.
La famiglia, sorda ai desideri della
giovane di rimanere vergine, e attenta solo alle convenzioni
sociali e agli interessi familiari, la costringe a sposarsi con il
giovane Valeriano, anch'egli di nobile famiglia. Il giorno delle
nozze, mentre tutti fanno una gran festa, Cecilia, interiormente
assente, innalza al Signore la propria preghiera.
Festa per il matrimonio fra Cecilia e
Valeriano
CORO
“Coronemus nos rosis…”
“Coroniamoci di
rose…”
CORO
(che da voce ai sentimenti di Cecilia)
“Fiat cor
meum immaculatum…”
“Il mio cuore
rimanga puro...”
VALERIANO E CORO
“Coronemus non rosis antequam marscescant”.
“Coroniamoci di
rose prima che appassiscano”
CECILIA E CORO
“Fiat cor
meum immaculatum ut non confundar”
“Il mio cuore
rimanga puro affinché non abbia a perdermi”
ATTO SECONDO
Valeriano,
nobile di famiglia ma anche nobile d'animo, conosciuta la fede e
il voto di Cecilia, dopo un momento di perplessità, fa prevalere
in se stesso la volontà di capire e si mette alla ricerca delle
motivazioni che hanno determinato le scelte della sua sposa;
scopre così gli ideali della nuova religione, ne rimane
affascinato e chiede di essere anche lui ammesso a far parte della
comunità cristiana attraverso il battesimo.
Raduno di cristiani all’alba presso una
sorgente per il battesimo di Valeriano e
la consacrazione dell’amore di Valeriano
e Cecilia.
CORO
“Ubi
caritas est vera Deus ibi est
“Dov’è carità e
amore Lì c’è Dio.
Congregavit non in unum Christi amor;
exultemus et in ipso jucundemur.
Timeamus et amemus Deum vivum
et ex corde diligamus non sincero.
Ci ha riuniti
insieme l’amore di Cristo,
siamo in Lui
Esultanti di gioia
Abbiamo timore e
amore verso Dio
e amiamoci fra
noi con cuore sincero.
Simul ergo com in unum congregamur
ne nos mente dividamur caveamus;
Ma quando ci
riuniamo insieme
Stiamo attenti a
non rimanere divisi interiormente
Cessent iurguia maligna, cessent lites
et in medio nostri sit
Cessino fra noi
i malintesi e le liti
e Cristo, nostro
Dio, viva in mezzo a noi
Simul quoque cum beatis videamus
glorianter vultum tuum, Christe Deus
Concedici, o
Cristo, nostro Dio
di contemplare
con i Santi il tuo volto nella gloria,
Gaudium quod est immensus atque probum
saecula per infinita saeculorum”
Sarà questa una
gioia immensa
che durerà per i
secoli infiniti”.
VALERIANO E
CORO
“Sicut cervus desiderat
ad fontes aquarum,
ita desiderat anima mea
ad Te, Deus”.
“Come il cervo
desidera
le limpide
sorgenti,
così la mia
anima
anela a Te, o
Dio”.
(Valeriano riceve il battesimo)
CORO
“Veni,
sponsa Christi”
“Avvicinati, o
sposa di Cristo”
(Valeriano e Cecilia vengono coronati di
fiori)
CORO
“Beati mundo corde
quonia ipsi Deum videbunt”
“Beati i puri di
cuore
perché vedranno
Dio”:
ATTO TERZO
Cecilia, colpita alla gola da un soldato nel
tentativo vano di staccarle la testa, dopo una lunga agonia, rende
serenamente il suo spirito a Dio.
I fedeli ne trasportano il corpo nelle catacombe,
dette ora di San Callisto, per darle onorata sepoltura.
Sembra la fine. È invece l'inizio di una nuova
vita: non solo in Dio, ma anche presso gli uomini che dal suo
eroismo attingeranno forza e coraggio.
Per il suo canto interiore la proclamarono Patrona
della musica e in lei troveranno ispirazione per tanti lavori,
pietre miliari preziosissime sulla strada della civiltà.
Raduno dei fedeli nelle catacombe dove
viene portato il corpo della Santa Martire.
Cecilia è venerata e glorificata
CORO
“Tubas cum citharis jam nunc assumite
triumphum martyris jam nunc celebrate,
Angelorum et Virginum agmina,
Et cum voce laetitiae dicite:
“Prendete subito
trombe e cetre
e celebrate il
trionfo della martire,
o schiere degli
Angeli e delle Vergini,
e con voce
gioconda acclamate:
O Caecilia
felix, o felix cecilia!
O Cecilia beata,
o beata Cecilia!
Preclara sitiens illa victoriae
In corpus saeviens virtute gratiae,
tradit furentibus membra mucronibus
Nobile d’animo e
assetata di vittoria,
riuscendo con la
forza della grazia ad essere severa verso il suo corpo,
offre le sue
membra al furore delle spade
O Caecilia …. -
O Cecilia …
Et nos qui geminus favens non respice,
Saepe quem lesimus sta coram Judice.
Liberis da mentibus ad coelum tendere,
purgatosque sordibus fac tecum
Guarda benigna a
noi che soffriamo,
intercedi presso
il Giudice che spesso abbiamo offeso.
Concedi alle
nostre anime di tendere al cielo,
in modo che,
purificati dalle colpe, possiamo vivere sempre con te,
O Caecilia …. -
O Cecilia …
CORO
"In
paradisum decudant te Angeli"
"Gli Angeli ti
accompagnino in paradiso"
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