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I giochi della mia mamma e del mio babbo
La mia mamma da piccola giocava a nascondino con i suoi amici e si
divertiva un mondo.
Il gioco si svolgeva in questo modo : un bambino stava sotto la piomba,
gli altri bambini si nascondevano. Il bambino alla piomba contava da
occhi chiusi fino ad un certo numero.
Arrivato al numero stabilito gridava il numero, apriva gli occhi ed
iniziava a cercare gli altri bambini che si erano nascosti. Vinceva chi
riusciva a toccare la "pomba" senza farsi prendere dal bambino che
contava. Anch'io gioco spesso a nascondino con i miei amici e la mamma
quando ci vede dice: "Vorrei giocare anch'io. "Ma poi non può
farlo perché ha sempre da fare. Il mio babbo, con i suoi amici giocava
spesso a ruba bandiera. Il gioco si svolgeva così: i bambini si
dividevano in due squadre, ad ogni bambino delle due squadre veniva dato
un numero.
Al centro del campo da gioco un bambino teneva in mano un fazzoletto e
chiamava i numeri. A questa chiamata i due bambini che avevano quel
numero partivano di corsa per prendere il fazzoletto. Vinceva la gara
chi riusciva ad arrivare nel proprio campo con il fazzoletto, senza
essere preso dall'avversario. Anche questo è un gioco molto divertente
che mi piace-rebbe farlo con i miei compagni .
Palla avvelenata
La preparazione del campo da gioco di palla avvelenata è così:
prendi un gessetto e tracci un grosso rettangolo, poi lo dividi in due
parti uguali. I giocatori devono formare due squadre, non importa quanti
giocatori ci siano purché siano lo stesso numero.
Il gioco si svolge così: a turno i bambini di una squadra, con la palla
devono colpire le gambe di un giocatore della squadra avversaria e
quando un bambino è colpito viene eliminato. I tiri vengono alternati,
prima tira una squadra e poi tira l'altra. La vittoria è della squadra
nella quale riman-gono uno o più giocatori, mentre nell'altra, sono
stati tutti eliminati. I bam-bini che giocano si divertono un sacco.
Corsa degli insaccati
Questo gioco si chiama "corsa degli insaccati", è un gioco
particolare. I partecipanti devono essere due o più di due. Il gioco
veniva fatto all'aperto in piazza, veniva tracciata una linea di
partenza con un gessetto; dieci metri più avanti veniva tracciata la
linea del traguardo. Ogni partecipante prendeva una balla (sacco grande)
e ci si infilava dentro con i piedi, e se la tirava fino alla vita
tenendo il bordo con le mani. I partecipanti, al via, do-vevano saltare
fino al traguardo; la regola era che il giocatore veniva squa-lificato
dopo essere caduto tre volte.
Vinceva chi arrivava primo; il gioco piaceva molto a tutto il gruppo.
Zoppo galletto
Il gioco si chiama zoppo-galletto, è un gioco antico. Il numero dei
partecipanti non può essere meno di due e deve essere pari. Il gioco
lo facevano all'aperto, sull'aia o da altre parti.
Facevano dei tracciati con il gesso: un rettangolo lungo quattro metri
circa e dentro tracciavano una decina di quadrati. I giocatori dovevano
saper saltare con una gamba. Le regole da rispettare erano: non si
dovevano toc-care le righe altrimenti eri squalificato e se facevi un
giro completo vincevi un punto. Il vincitore vinceva se faceva molti
giri.
Il gioco non piaceva a tutti perché era molto faticoso.
Bandierina
In questo gioco servono due squadre. I partecipanti devono essere
almeno dieci, cinque per ogni squadra. Si gioca in cortile; ogni squadra
si fronteggia, ed un altro bambino tiene la bandiera.
Il ragazzo con la bandiera a suo piacimento dice un numero, per esempio
il numero dieci, ogni bimbo che è il decimo della fila corre per
prendere la bandiera, finché non rientra in fila; l'avversario può
sempre rubargli la bandiera. Vince chi ha preso più bandiere.
Il gioco piaceva a tutti!
I giochi dei vecchi
tempi
Quando il mio babbo e la mia mamma erano piccoli i giochi non
venivano comprati, ma venivano costruiti dai loro genitori o li facevano
da sé. Gio-cavano in tre o in due, a Moscacieca, a nascondino, con le
bambole di "cencio" con i soldatini fatti di legno e con
l'argilla. Il gioco che mi è pia-ciuto di più è quello con l'argilla.
Aspettavano che piovesse, quando smet-teva andavano fuori nei campi e
con un secchio prendevano le zolle di ter-reno bagnate; ci facevano le
casine le sedie, le bambole i ciottoli per fare il mangiare alle
bambole.
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